Il comune di Bologna ha deciso che dal 2025 le scuole secondarie di primo grado del proprio territorio siano aperte, in orario pomeridiano, per tutto l’anno scolastico e non solo nel periodo estivo come è accaduto sino ad ora.
Il progetto “Scuole aperte tutto l’anno” si inserisce all’interno della più ampia programmazione dell’Area Educazione, Istruzioni e Nuove Generazioni finanziata da fondi europei.
Obiettivo del progetto è contribuire a supportare il sistema socio-educativo e l’intera comunità educante attraverso azioni innovative che affrontino le nuove sfide poste dallo scenario sociale, economico e demografico, connotato da profondi cambiamenti e molteplici crisi che hanno causato un acuirsi delle disuguaglianze già esistenti ma anche l’emersione di nuovi bisogni.
Il progetto “Scuole aperte tutto l’anno” si muove in sinergia con altre azioni promosse dal comune e dalle altre istituzioni, soprattutto quelle scolastiche, e intende valorizzare e ampliare l’offerta esistente con aumento di attività, servizi e spazi dedicati a giovani e adolescenti, in modo da qualificare il tempo extracurricolare con azioni che sostengono la crescita personale e il successo formativo, contribuendo al contrasto di situazioni di povertà educativa ed esclusione sociale.
Il progetto nasce da un lungo percorso di ascolto promosso presso i quartieri e le scuole coinvolte, all’interno del più ampio programma delle Scuole di Quartiere, finalizzato ad innovare l’offerta educativa con gli investimenti europei del programma 2021/2027 ed e’ prevista una durata pluriennale. Si sviluppa come naturale evoluzione del progetto estivo “Scuole Aperte” che dal 2012 sostiene modalità significative di interazione tra scuola e territorio.
Le esperienze antecedenti all’apertura pomeridiana di tutte le scuole medie bolognesi erano state avviate grazie alla diffusione delle Linee guida del “Progetto scuole di quartiere – scuole aperte tutto l’anno” che avevano previsto l’avvio di una sperimentazione dall’anno scolastico 2022/2023 presso l’istituto comprensivo 12 di Bologna e l’ Istituto di Istruzione Superiore “Belluzzi-Fioravanti” con l’obiettivo di estendere la sperimentazione ad altre scuole della città. L’apertura pomeridiana delle scuole dunque era diventata un prolungamento dell’offerta formativa della stessa scuola con caratteristiche proprie, calibrate su bisogni e risorse dei ragazzi del territorio e aveva trovato posto nel PTOF delle scuole.
Si è trattato di progetti di Patti Educativi di Comunità nei quali Scuola, Ente locale e Terzo settore si sono fatti carico di bisogni dei ragazzi in ambito didattico, sociale ed educativo favorendo un approccio di welfare culturale. Le proposte possono essere originali e innovative e centrate sui bisogni dei ragazzi e sulle risorse del territorio in cui agiscono. Sotto il profilo organizzativo la sperimentazione ha previsto uno svolgimento di attività pomeridiane da novembre a maggio, per minimo due giorni a settimana, nei locali della scuola per la prima parte del pomeriggio (accoglienza e supporto ai compiti) e a scuola o in altre sedi nella seconda parte del pomeriggio (laboratori, attività, uscite).
Le iscrizioni sono state raccolte direttamente dalle scuole, riservando una quota di posti a minori segnalati dai servizi educativi di quartiere o dalle istituzioni scolastiche. La partecipazione per i fruitori iscritti è stata gratuita.
Il progetto è stato organizzato attraverso gruppi di lavoro per ciascun istituto scolastico, che hanno avuto il compito di definire la cornice organizzativa e la programmazione annuale delle attività valorizzando le competenze di ogni attore. Ogni gruppo di lavoro ha curato i rapporti con associazioni e realtà del territorio interessate a condurre laboratori ed attività, caratterizzate da partecipazione diretta dei ragazzi e che hanno teso a rafforzarne l’autostima e le competenze.
Sono state svolte visite e attività anche presso le realtà del territorio per conoscere la propria comunità, con accompagnamenti e oneri a carico dell’ente proponente.
I gruppi di lavoro hanno curato la produzione di documentazione dell’esperienza degli studenti stilando report sulle competenze acquisite da fornire alla scuola per il riconoscimento di crediti formativi per il curricolo scolastico. Sono stati organizzati incontri con genitori e insegnanti per condividere l’esperienza. Il soggetto capofila, di concerto con gli altri soggetti individuati, ha sottoscritto un patto di collaborazione con l’istituto scolastico coinvolto per regolamentare la collaborazione con lo stesso.
Il successo conseguito dalla sperimentazione ha avuto come seguito l’estensione del progetto a tutte le istituzioni scolastiche di Bologna.
Da Gennaio 2025 tutte le scuole secondarie di primo grado dei 22 istituti comprensivi di Bologna aderiscono al piano di apertura pomeridiana per realizzare attività di supporto allo studio, iniziative socio-culturali e sportive rivolte ad adolescenti e famiglie con l’intento di promuovere il successo scolastico e formativo, la socialità e la formazione continua.
L’apertura pomeridiana delle scuole è collocata all’interno di un progetto più ampio “Radicalmente adolescenti”
che si compone di numerose altre azioni di supporto ai giovani e alle famiglie:
Riguardo all’apertura pomeridiana delle scuole viene definito un protocollo di durata pluriennale tra il Comune di Bologna, gli Istituti scolastici bolognesi e l’Ufficio scolastico V di ambito territoriale di Bologna per puntualizzare gli impegni tra le parti.
Il nuovo progetto “Scuole Aperte tutto l’anno” permette la realizzazione di attività pomeridiane ( tra Ottobre e Maggio) ed estive anche in rete tra scuole (tra Giugno e Settembre) rivolte ad adolescenti, che sono definite attraverso un processo partecipato e condiviso tra Comune di Bologna, Istituzione scolastica e soggetto gestore.
E’ prevista la costituzione di una cabina di regia per ciascun istituto composta dai seguenti attori:
Le funzioni della cabina di regia sono, anzitutto, l’analisi dei bisogni che emergono all’interno dell’istituzione scolastica; su questa base, si sostiene la realizzazione delle attività e se ne verificano i risultati. Il coordinamento gestionale è a cura del Comune, non gravando quindi sulle segreterie scolastiche, mentre la quantificazione delle risorse economiche necessarie è a cura del gruppo. Le proposte di attività e laboratori confluiscono in un catalogo cittadino, anche questo curato dal Comune.
La scuola non è, quindi, un luogo da cui “fuggire” il prima possibile, ma un contesto educativo ricco di relazioni e incontri che promuovono apprendimento e partecipazione.
E’ auspicabile che la scuola del futuro sia per tutti una struttura aperta, che possa offrire opportunità formative ai ragazzi e agli adulti utilizzando al meglio le strutture disponibili.