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c'era per noioltre la lavagna

21/01/2024

L'avventura educativa dello Zerosei

di Gheti Valente

Il seminario nazionale del Cidi, tenutosi a Forlì il 19 Aprile dello scorso anno, dedicato a Giancarlo Cerini, ha riacceso un faro sul sistema integrato Zerosei, aprendo ulteriori spazi di riflessione e di approfondimento sull’importanza dell’educazione e della cura dell’infanzia, ritenuta fondamentale per l’apprendimento ed il benessere dei bambini e delle bambine e per affrontere i successivi gradi dello sviluppo nella società. 
Dopo quell'incontro, il Cidi ha continuato, in più occasioni, a ragionare di Zerosei seguendo la strada segnata da Giancarlo Cerini, per consolidare il processo di emancipazione culturale, pedagogica e istituzionale della "scuola dei piccoli", gioiello di famiglia, fino al sistema integrato, definito dallo stesso Giancarlo "un arco ardito da 0 a 6", con il trattino che indica storie e caratteri diverse di due segmenti che devono trovare unitarietà di intenti e di prospettive. E' un processo ancora tutto da definire; emerge, perciò, la necessità di progettare e co-costruire azioni di sostegno e di approfondimento, centrate sulla conoscenza e lo scambio di esperienze significative, per  l’espansione e la diffusione del sistema integrato, coinvolgendo i diversi soggetti istituzionali che concorrono alla realizzazione degli obiettivi strategici del sistema. 

Il seminario nazionale del 4 dicembre scorso, svoltosi a Bari e organizzato in collaborazione con la Regione Puglia, Assessorato Istruzione e Università,  è stato un’occasione per orientare le azioni di formazione, riflettere sul curricolo evolutivo, promuovere la realizzazione degli obiettivi strategici del sistema, a partire dalla cornice valoriale delle Linee Pedagogiche 3/6 e degli Orientamenti 0/3, insieme a referenti dell’Ufficio Scolastico Regionale, a Dirigenti Scolastici, docenti, educatori, coordinatori dei nidi, rappresentanti dei Comuni.
E’ stata un’esperienza significativa e partecipata, cominciata con l’intervento appassionato e concreto della presidente nazionale Valentina Chinnici; lei ha sottolineato la ricchezza e le potenzialità del sistema integrato che resta vivo e si alimenta non solo per il nostro impegno civile, associativo e professionale, ma anche per il dialogo e l’apertura a tutti i soggetti di una governance a più livelli. Il suo pensiero si è rivolto con viva gratitudine a “Giancarlo Cerini, un intellettuale militante, ci ha insegnato l’importanza del segmento 0/6 e il nostro sguardo sarà sempre vivo e attento. Appuntamento al 19 aprile 2024!
Il sistema integrato mette al centro il bambino in un’ottica ecologica, in cui l’adulto diventa osservatore e guida delle sue scoperte e conquiste in un ambiente adeguato all’esplorazione, capace di alimentarne la curiosità verso il mondo e gli altri e rendendolo autonomo e consapevole delle esperienze vissute.
Per la ricerca psicopedagogica e per le Istituzioni europee, che hanno promosso il sistema integrato 0/6, la cura e l’educazione sono un binomio inscindibile in una prospettiva pedagogica di continuità tra nidi e scuola dell’infanzia e la parola chiave delle Linee pedagogiche e degli Orientamenti è "cura".

Giancarlo Cerini affermava che Linee pedagogiche e Orientamenti, due documenti "luminosi", secondo la definizione di Antonella Bruzzo, e le Indicazioni nazionali costituiscono il quadro di riferimento nazionale per il sistema integrato, il perimetro pedagogico e "la cura e l’educazione ne sono le chiavi interpretative per costruire un contesto di apprendimento capace di accogliere, includere, e favorire la progressiva autonomia".

Il rispetto dei bambini e per i bambini non si risolve con una dichiarazione formale ma è un diritto, ha ribadito con forza Antonella Bruzzo nel suo intervento; il tema della cura è trasversale alla crescita e allo sviluppo umano, dalla prima infanzia, prima, e poi nell’incontro con gli ambienti di apprendimento nei vari gradi di scuola. Nei primi cento giorni di vita, il bambino sviluppa il senso dell’identità, comunica con gli altri condividendo significati, apprende ad apprendere e, in queste fasi, dal punto di vista dell'insegnante, osservare e valutare non vogliono dire misurare.
Parole come "accoglienza", "corpo", "mani", "emozioni", "relazioni".. sembra si riferiscano solo allo spazio dello zero-tre, mentre "apprendimento", "linguaggi", "campi di esperienza", "curricolo" appartengano piuttosto al segmento tre-sei: dalla relazione di Bruzzo è emerso chiaramente le tutte le dimensioni sono necessarie a ciascun tratto, per realizzare l'unitarietà di sviluppo del bambino. 

A garanzia della concreta realizzazione del sistema integrato, è prevista l’istituzione di una Commissione Nazionale, con compiti consultivi e propositivi. La stessa Commissione, composta da esperti in materia di educazione e istruzione dei bambini da 0 a 6 anni, ha subìto diversi cambiamenti, fino alla nomina di Giancarlo Cerini come presidente, avvenuta il 6 febbraio del 2020, come ha riferito nel suo intervento Rosa Seccia, Componente della Commissione.
Fino a quel momento era stato fatto ben poco: Giancarlo Cerini ha costituito i gruppi di lavoro per l’elaborazione delle Linee pedagogiche e degli Orientamenti e il 31 marzo 2021 è stato lo stesso Cerini a dare l’avvio alle consultazioni sul documento. E’ il momento di realizzazione di quell'immagine di scuola come "grande ballata popolare" che dovrebbe costituire un'ispirazione organizzativa di ogni processo! E il 6 dicembre dello stesso anno è la volta degli Orientamenti. La Commissione è guidata da Susanna Mantovani.
Quali le prospettive? Rosa Seccia ha proseguito dicendo che sono molti gli aspetti su cui la Commissione intende soffermarsi, dagli obiettivi strategici come i Poli per l’infanzia e i CPT;  molto interessante è anche l’impostazione del lavoro, basato sul confronto con i paesi europei interessati alle nostre linee guida.
E’ trascorso un decennio dalla Raccomandazione  della Commissione Europea che invita i Paesi dell’UE a investire nell’infanzia, per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale. Le più recenti indagini OCSE- PISA e non solo recentemente, affermano che la frequenza del nido e della scuola dell’infanzia svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo cognitivo/emotivo dei bambini, che hanno maggiori possibilità di ottenere risultati migliori nell’apprendimento e di sviluppare dinamiche relazionali più efficaci. Inoltre, la frequenza “accessibile” al nido e la diffusione dei servizi educativi e scolastici, incrementano le possibilità di occupazione delle donne e quindi contribuiscono al benessere e alla crescita economica. Il più importante rapporto OCSE sulle politiche dell’infanzia si intitola "Starting strong" che possiamo tradurre nel "Partire forti"! 
E’ fondamentale, insomma, recuperare ogni tipo di ritardo

Per dare corpo alla riflessione sulle esperienze concrete, si è parlato di "Spazi per crescere",  un concorso di progettazione dei Poli per l’infanzia Zerosei in Puglia, indetto dalla Regione, nel comprensorio Altamura- Bari-Capurso. I Comuni destinatari delle risorse per la costruzione dei nuovi Poli, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Amministrazione regionale, per avviare una riflessione sulla qualità degli spazi per l’educazione e l’istruzione in Puglia. Il protocollo è stato sottoscritto anche dai Comuni, dimostrazione tangibile che una governance condivisa, è la chiave che apre le porte a quelle politiche multilivello che l’Europa ci chiede di utilizzare quale strumento prioritario di pianificazione. Nel suo intervento, Maria Raffaella Lamacchia, Dirigente sezione Istruzione e Università- Regione Puglia, ha condiviso questa esperienza, partita dalla consapevolezza che l’ambiente fisico non è una sommatoria di aule, ma si configura come "terzo insegnante", insieme con gli insegnanti e il tempo, rivestendo un ruolo pedagogico fondamentale. Ha concluso auspicando la collaborazione del CIDI come supporto pedagogico.
I Poli per l’infanzia, obiettivo strategico del sistema integrato, si caratterizzano come laboratori permanenti di ricerca, innovazione, apertura al territorio, come luogo di aggregazione sociale, di legami comunitari, come comunità di adulti e bambini. Giancarlo Cerini, nell’Atlante delle riforme (im)possibili, ci ha consegnato delle idee sul valore dei Poli, intesi come spazi pedagogici, organizzativi, architettonici, ma soprattutto come comunità educativa: un luogo fisico in cui nidi e scuola infanzia devono trovare punti di convergenza che permettano uno scambio reale, partendo dalla conoscenza dei documenti da mettere in comune. La parola chiave è continuità, come ha affermato Gheti Valente nel suo ragionamento, che si costruisce riconoscendo la discontinuità, collaborando ad un obiettivo comune, preciso. Il punto di partenza è l’osservazione come strumento pedagogico e professionale.

E’ necessario mettere “a sistema” il sistema integrato, che deve passare attraverso un’adeguata formazione permanente, un lavoro collegiale di confronto e coordinamento con il pieno raggiungimento degli obiettivi strategici come quello del Coordinamento pedagogico territoriale che dà concretezza all’innovazione Zerosei e alla promozione della cultura per l’infanzia. I CPT, diventano spazi di dialogo dei diversi soggetti istituzionali (Enti Locali, scuole statali, paritarie, associazioni, servizi educativi) e strumento fondante per gestire le esigenze formative del personale e per garantire interventi educativi e didattici rispondenti ai bisogni dei bambini e delle famiglie.
Nel loro intervento, Linda Boccuzzi e Giovanna Donchia, Referenti regionali dell’Associazione nazionale Nidi, hanno ribadito la necessità di un lessico comune non solo pedagogico, ma anche relativo alle figure professionali e di una formazione condivisa. Inoltre hanno evidenziato la problematica situazione dei nidi che accolgono ancora pochi bambini rispetto ai possibili fruitori: si è ancora lontani dall’abbattimento delle liste di attesa.
A questo proposito, vale la pena ricordare che il Fondo Nazionale per il sistema integrato di educazione e istruzione, dalla nascita ai sei anni, è stato decurtato del finanziamento di 5 milioni per il 2023 e lo sarà ancora nel 2024/25, così come previsto nel Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023/25: ciò ha comportato e comporterà una revisione degli accordi tra Stato e Regioni già definiti nella Conferenza Unificata. Eppure, nella nota di accompagnamento, il Ministero definisce il sistema integrato una priorità, ma spesso i buoni propositi prendono una via diversa.
Maria Corallo, presidente del Cidi di Bari ha chiuso la prima parte del seminario con una riflessione sulla continuità e sui temi della cura e della fiducia trasversali allo sviluppo umano e ad ogni grado di scuola, mettendo a fuoco un concetto importante, anche questo delineato in più occasioni da Giancarlo Cerini: la continuità-stabilità combinata con la discontinuità-evoluzione.   

La sessione pomeridiana ha avuto come focus la formazione e le buone pratiche. Sono intervenute le Scuole, rappresentate dai Dirigenti Scolastici e dai docenti referenti della formazione Zerosei e i rappresentanti dei Comuni che hanno condiviso la modalità con la quale hanno creato la rete degli organismi per la formazione congiunta e la procedura con cui hanno individuato i formatori, accennando anche ai contenuti dell’attività formativa.
Insieme è meglio di Ermanno Morello è stato l’intervento di apertura di questa seconda parte del seminario. 
Ermanno Morello ha offerto suggestioni sul significato di buone pratiche come esperienze significative da condividere e su cui riflettere, nella comunità professionale, e ha approfondito il concetto di formazione come ricerca educativa, che è il valore autentico della formazione congiunta. Ha dimostrato, attraverso interessanti clip, come le scoperte fatte nel nido possono essere esperienze nella scuola media, in un’ottica di curricolo evolutivo e di un lessico che si sviluppa in continuità. Molto emozionante il video “Dipingere a zero e a quattordici anni”.

Cristina Sunna, Responsabile P.O. Sezione Istruzione e Università della Regione Puglia, ha centrato il suo intervento sull’importanza di una buona formazione congiunta, non solo necessaria perché risponde ad un obiettivo del sistema integrato che prevede fondi specifici, ma perché è la leva che costruisce e consolida la comunità professionale, favorisce la continuità, la coesione, la sinergia dei vari servizi per intercettare e dare risposte ai bisogni di bambini e famiglie.

Loretta Lega, a conclusione, ha tenuto insieme tutti gli interventi: il sistema integrato riguarda tutti. Sono necessarie scelte forti che devono andare oltre le variabili territoriali e le logiche di un’economia che frena sugli investimenti e bisogna muoversi secondo efficaci strategie di governance per potenziare il sistema integrato che dev'essere una priorità e una opportunità per il nostro Paese, se vogliamo far crescere la cultura per l’infanzia e il diritto all’educazione e all’istruzione.

La ballata popolare è questa e va avanti!

 

Scrive...

Gheti Valente Già docente nella scuola primaria, collabora con la Regione Puglia, Assessorato Istruzione e Università, sugli aspetti pedagogici dello Zerosei; componente del Gruppo Cidi "Sistema integrato 0-6", segretaria del GISCEL Puglia (Bari).

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