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30/05/2024

Lettera al nipote adolescente: la Scuola importante per il tuo Futuro.

di Giorgio Burdese
Pubblichiamo uno scritto di tipo un po' diverso dal solito, cioè una lettera "privata", che un nonno scrive al nipote per condividere con lui la sua idea di scuola e di futuro. Il confronto intergenerazionale è vitale per il mondo della scuola, ed essere "moderni" o perggio "innovativi", non significa certo insegnare alle nuoe generazioni ad ignorare la forza trasformativa della storia. 

 

Caro nipote mio,
ti scrivo questa lettera dopo la conversazione avuta oggi su cosa rappresenta la Scuola per il tuo futuro.
Comincerei da una frase di Jacques Delors (Presidente della Comunità Europea degli anni ’90) che, parlando dell’importanza della conoscenza,  individuava alcuni elementi fondanti: “ l’individuo deve imparare e conoscere, imparare a fare, imparare a vivere insieme, imparare ad essere”. 
E’ notorio che l’adolescenza porta ragazze e ragazzi a cambiamenti fisici e psicologici che iniziano dalla ricerca della propria identità e autostima, naturalmente con il necessario supporto dei genitori, ma senza una loro  eccessiva interferenza e protezione.

I genitori ti danno quei valori importanti per la formazione delle amicizie, per la sperimentazione di un nuovo modo di vita, compreso l’interesse per la cultura dell’affettività e della sessualità, fino ad anticipare il tuo essere adulto, misurando le potenzialità della tua autonomia.
Oggi viviamo una fase avanzata della rivoluzione digitale con l’apporto delle nuove tecnologie e di nuovi linguaggi culturali. Il modello sociale precedente è in crisi, le abitudini e le conoscenze concretizzate si sono indebolite, il “Dolce Stil Novo”  fa capolino senza ancora essere del tutto compreso.
Tu stai affrontando questo cambiamento gradualmente , ma non ti aiuta l’inadeguatezza di certi adulti, la formazione carente di alcuni docenti che non affrontano con coraggio ciò che offre la sperimentazione e  la Cultura del Contemporaneo.
Si perpetuano le situazioni dei periodi di transizione dei Corsi e Ricorsi della Storia, basta pensare  a noi giovani degli anni 60 per i quali non è stato facile battersi  per una società migliore.Le frasi ricorrenti erano, anche in quegli anni, le stesse di oggi sentite dagli adulti, purtroppo limitati dalle proprie abitudini di un essere umano che ha già svolto il suo compito.
Eppure anche noi ci siamo battuti per una “Scuola per tutti” , per dare gli strumenti  necessari ad  avanzare anche a quelli che sono nati “indietro” , e ad  agevolare l’ascensore sociale.Con la partecipazione collettiva abbiamo difeso e diffuso i valori di una Italia liberata al grido di  Pace, Libertà, Democrazia, dando  valore culturale, sociale, economico ad un paese devastato ma ricostruito dai nostri nonni e genitori.

 
Oggi il pericolo dell’impoverimento culturale minaccia l’adolescenza di questo paese, facendo rischiare che esso, nel prossimo futuro, non riesca a fare la propria parte da protagonista in un sistema globale fondato sulla competizione a volte violenta, sleale e irragionevole .
Quello che tu “nipote” chiami successo e benessere è frutto dello Studio, della Ricerca e del Lavoro; ricorda sempre  che il lavoratore, qualunque ruolo abbia, è  un  cittadino con i suoi “Diritti” , libero di pensare, protagonista della sua vita sociale  in maniera costruttiva e collaborativa, pur non trascurando i “Doveri”.
Rispetto alla mia adolescenza, manca un maggiore ascolto da parte di tutto il mondo istituzionale, legato più ad un infausto egoismo che alla coesione sociale, incapace di elaborare un “Progetto paese” . Un progetto che tenga conto dei bisogni del Pianeta e dei suoi abitanti e investa per  una  organizzazione scolastica volta a sostenere l’inclusione dei soggetti deboli in una società sempre più complessa e che fornisca alla Scuola le tecnologie necessarie a preparare i giovani al Cambiamento.
Il progetto dovrebbe  sostenere  le famiglie con genitori stressati a seguito della crisi economica e di un  sistema sociale messo a dura prova dalla pandemia.
La  Scuola dovrebbe diventare un luogo aperto di confronto tra Giovani, Docenti, Genitori, Società civile per alimentare fiducia, condivisione e rispetto tra gli attori del processo educativo. I territori sono un importante motore per educare a una cittadinanza consapevole.
La Tecnologia non deve diventare dipendenza, ma rappresenta un importante supporto all’apprendimento, al gioco,  alla comunicazione, senza impedire l’attività mentale e fisica. Le Tecnologie dovrebbero essere insegnate a Scuola e non demonizzate, per dare ai ragazzi nel periodo del loro sviluppo le informazioni e i supporti necessari in maniera responsabile, consapevole e rispettosa verso se stessi e verso gli altri. Occorre che i docenti, in sinergia con le famiglie,  promuovano lo spirito critico nei ragazzi, aiutandoli a distinguere tra fake-news e corrette informazioni, e far evitare usi impropri di strumenti nati per incidere positivamente  nella vita quotidiana.
Concludo, nipote mio, dicendoti che l’adolescenza è la stagione più bella della vita. Nel divenire della tua esistenza, la Scuola sarà il luogo da te più ricordato, in particolare per i momenti tristi o gioiosi con i compagni di Scuola, per  l’emozioni vissute, per i primi amori; ricorderai i docenti, particolarmente quelli che, non solo ti hanno  insegnato la loro disciplina , ma che ti hanno ascoltato, e dato gli strumenti necessari  per superare le difficoltà e pensare in maniera autonoma.
Ti chiedo solo di non sprecare quel che oggi stai vivendo ed avrai un futuro più felice.
Tuo nonno. 
Parole chiave: scuola pubblica

Scrive...

Giorgio Burdese Già dirigente del Settore Giovanile e Scolastico (SGS) della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Negli anni 90, ha promosso un Progetto intitolato Sistema Educativo Culturale, Sportivo del Territorio, con il coordinamento della Scuola e del CONI.

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