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30/06/2017

ASL: il racconto di un'esperienza

di Mariella Ficocelli

I ragazzi di Terza Afm (Amministrazione Finanza e Marketing) rientravano nella classe  a gruppetti di tre dopo 15 giorni giorni di ASL (Alternanza scuola lavoro nei documenti ufficiali), realizzata in ambito Marketing presso un Centro Commerciale nelle vicinanze dell’Istituto Tecnico.
Si erano "alternati" da Aprile a Maggio (i ragazzi cosidetti  "a rischio” non erano stati autorizzati a partecipare  in questa fase dell’anno scolastico al percorso di ASL dal Consiglio di Classe) con una conseguente  percezione di precarietà e provvisorietà  del percorso didattico che ha pervaso  tutti, dai professori agli alunni. Oggi mancavano quei tre, domani quegli altri ... come se ormai la scuola fosse giunta al termine (e si era in Aprile!).
Naturalmente la didattica ordinaria proseguiva con gli alunni presenti: verifiche scritte, laboratori, lezioni frontali.

Quando il gruppetto  di turno dei tre faceva rientro in classe, essi risultavano ovviamente disorientati, spaesati e con una voglia di tornare a scuola dai valori prossimi allo zero. Erano stati tagliati fuori dai focus riflessivi e argomentativi  effettuati (per esempio le attività didattiche su "I muri", "Il diritto di asilo dei rifugiati"), dovevano a fatica riprendere le fila del percorso curricolare (sottoporsi alle verifiche già fatte in classe e solo per loro posticipate) e maturava sempre più in loro la convinzione che stare  fuori delle mura scolastiche fosse di gran lunga più piacevole!
Gli alunni cosidetti  “più meritevoli” a fatica riuscivano a riagganciare le fila del dialogo educativo con leggero decremento (anziché progressivo aumento) delle loro prestazioni scolastiche.
Per noi docenti la sorpresa e la gioia di riaverli in classe era  pari allo sconforto di vedere contemporaneamente che altri tre alunni andavano fuori in ASL...

Dal focus di fine anno con gli allievi coinvolti sulle loro esperienze di ASL (circle time e narrazione dei loro vissuti) risultano chiari alcuni fatti:
1) la maggior parte delle giornate "lavorative" (otto ore con pause regolamentari) sono state concentrate nel riordinare la merce negli scaffali con sistemazione dei prodotti a scadenza più vicina in maggiore evidenza rispetto a quelli con scadenza più lontana; per i più diligenti sono state previste ore di compresenza con i dipendenti alle casse;
2) la routine del succitato impegno lavorativo è stata interrotta unicamente per qualche ora di lezione teorica su: partita doppia, saldo di bilancio, contabilizzazione dei residui, etc.;
3) positivi risultano i giudizi sulle caratteristiche di personalità del titolare dell’esercizio commerciale che chiamavano affabilmente per nome e dal quale si sono sentiti autenticamente apprezzati;
4) nella gestione aziendale così familiare si sono talmente ritrovati da sentirsi inorgogliti quando al termine del percorso di ASL il titolare con pacca sulla spalla dichiarava: "siete stati bravi! dopo il diploma fate domanda di assunzione e vediamo!".

In effetti dalla narrazione degli alunni risulta che fra i dipendenti conosciuti alle casse e nei reparti molti di loro sono usciti dalla scuola di comune provenienza e il tutto ha contribuito a fornire ancor più una percezione della azienda in oggetto come di una grande famiglia!

Conclusioni di chi scrive.
Come docente devo lamentare rallentamenti nel percorso didattico progettato e forte diminuzione della concentrazione degli alunni in classe. 
Relativamente agli alunni più impegnati e seri si registra una diminuzione nelle loro prestazioni didattiche nella parte finale dell’anno mentre, per ciò che concerne gli alunni più fragili, si registra una discriminazione rispetto all’Offerta Formativa (ricordo che il Consiglio di Classe ha ritenuto giustamente di escluderli dai percorsi di ASL per non precludere loro il successo scolastico).
Un Corso di Afm che occupa i suoi alunni in ASL in attività di riordino di merce in scaffalature più o meno pensate per l’offerta al pubblico non offre  alcun valore aggiunto rispetto ad una seria esperienza in azienda.
Le uniche informazioni tecnico-teoriche fornite in azienda che i ragazzi riferivano erano praticamente assimilabili ai curricoli scolastici articolati in lezioni più o meno frontali.
Grazie al percorso di ASL al titolare dell’impresa commerciale la scuola fornisce, di anno in anno, futura manodopera seria e selezionata, tale da permettergli comodamente di bypassare qualsiasi eventuale intermediazione dell' Ufficio per l’Impiego.
Un Corso di Studi in Amministrazione Finanza e Marketing utilizzato come bacino di reclutamento di manodopera non specializzata non rientra nel profilo educativo, culturale e professionale previsto nelle Linee Guida per gli Istituti tecnici.

Scrive...

Mariella Ficocelli Varracchio docente di discipline giuridiche ed economiche, criminologa, Presidente del Cidi Pescara

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