Home - la rivista - editoriali - Di nuovo conoscenze vs competenze!

specialeeditoriali

27/03/2018

Di nuovo conoscenze vs competenze!

a cura di insegnare

Il 15 marzo  "Il Fatto Quotidiano" ha pubblicato un articolo di Salvatore Settis, dal titolo La catena del sapere spezzata [*].  L'articolo propone temi non nuovi, in particolare il (presunto) conflitto fra conoscenze e competenze (ancora!), già recentemente riproposto tra i punti nodali dell'Appello per la scuola pubblica e la vexata quaestio della contrapposizione fra discipline e didattica (o fra pedagogisti e disciplinaristi), che ciclicamente ritorna, in particolare ogni qual volta si profila qualche possibile novità attorno alla mai risolta formazione (iniziale) dei docenti. 

La fermezza delle argomentazioni e forse la recente campagna elettorale - che dà sempre qualche fermento in più alle questioni aperte, più raramente a quelle di politica scolastica, tema abbastanza disatteso da quest'ultima campagna elettorale - hanno suscitato qualche interessante reazione. Del resto la scuola è avvezza da tempo a essere scossa, oltre che da leggi più o meno infelici, da qualche "Appello" che le ricorda la sua inefficacia...  Gli stessi promotori dell'appello dei 600 sono ancora attivi e hanno promosso  iniziative recenti...

A Salvatore Settis hanno variamente risposto Antonio Brusa, Competenze e mal di scuola su "Historia ludens"; Cristiana De Santis, Chiara Panzieri, Jessy Simonini, Sapere 100 per insegnare 1 (e non solo ai primi 10): didattica per competenze e didattica disciplinare su "La Vita scolastica"; Federico Batini e Cristiano Corsini, I contenuti e il "contatto" su "La Ricerca"; Alvaro Berardinelli, Occhio alla didattica per competenze: l’educazione diventa addestramento e i contenuti si perdono su "La Tecnica della scuola"; mentre a sostegno delle sue tesi è intervenuto, seppure trattando soprattutto di ASL, Filippo Pontani, La legge che rende inutile insegnare su "eddyburg".

Il tema conoscenze vs competenze, che pare così centrale a molti commentatori nonostante ormai da quasi vent'anni si  cerchi di indicarne una sintesi culturalmente significativa e metodologicamente efficace, è affrontato anche in due interessanti interviste di Eleonora Fortunato, per "Orizzonte scuola" a Domenico Carosotti (Docenti ed accademici contro didattica delle competenze, le competenze non hanno fondamento scientifico)  e a Giuseppe Bagni, Non si può imparare semplicemente ascoltando un altro.

I temi e le argomentazioni proposti in tutti questi contributi meritano senza dubbio l'attenzione dei docenti e siamo grati a Giuseppe Anichini di averci inviato un  suo contributo, con il quale inauguriamo alcune riflessioni che saranno ospitate su "insegnare", in questo speciale dedicato a questioni che, mai risolte o affrontate assai male, inevitabilmente ritornano... come le onde del mare.


[*]  L'articolo è stato poi ripreso da più parti, tra cui il blog "Officina dei saperi"


Immagine a lato del testo: Giacomo Chiesa (2007), © "insegnare" da M. Ambel e D. Chiesa, a cura di, Competenze culturali  per la cittadinanza,  editoriale ciid, Roma, n.1-2007,


 


  Gli interventi per il nostro "speciale"

   
 

Il curricolo per competenze è l'antitesi del sapere disciplinare?

di Giuseppe Bagni e Carlo Fiorentini

  Vent'anni dopo, a gamba tesa
di Marco Guastavigna
 
  Perché e come la competenza
di Bianca Guzzetta
 
  La scuola di una volta
di Eleonora Aquilini
 
  Le ragioni della stanchezza
di Maurizio Muraglia
 
  La casa del passato 
di Giuseppe Bagni
 
  Didattiche e saperi: il caso della matematica
di Giuseppe Anichini
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il curricolo per competenze è l’antitesi del sapere disciplinare? di Giuseppe Bagni e Carlo Fiorentini

 

Il curricolo per competenze è l’antitesi del sapere disciplinare? di Giuseppe Bagni e Carlo Fiorentini

 

 

Competenze culturali  per la cittadinanza è il dossier del 2007 con cui "insegnare" poneva le basi di una proposta culturale, metodologica e didattica che accompagnasse e sostenesse un reale innalzamento dell'obbligo scolastico nel nostro paese.

Dal punto di vista teorico, la proposta si fondava sul superamento della dicotomia "conoscenze vs competenze", intesa come limitativa e fuorviante, mentre  con la prospettiva della "cittadinanza" si intendeva affrancare le competenze da finalità economicistiche o legate a una malintesa spendibilità. 

Dal punto di vista metodologico era la proposta di una scuola operativa e laboratoriale, dove l'allievo fosse protagonista attivo dei processi di apprendimento e non ascoltatore sempre più passivo e disinteressato della trasmissione del sapere altrui, dove il "fare" e il "saper fare" non fossero contrapposti al "sapere" nel modo di apprendere e neppure, soprattutto, di immaginare e vivere professionalmente il proprio futuro.

Sono passati più di dieci anni. Nessuno dei problemi posti allora è stato risolto, anzi attorno a concetti come "competenza", "cultura" e "cittadinanza" e alle relative pratiche didattiche si sono sollevati polveroni assai discutibili, che abbiamo spesso denunciato e su cui torneremo, vanificandone o distorcendone tutte le potenzialità. E ora qualcuno ricomincia a contrapporre conoscenze e competenze - o persino contenuti e metodi ! - , come se la soluzione stesse, ancora una volta e come sempre, in una scuola (superiore e non solo) che privilegia le une (per alcuni) o le altre (per altri). (m.a.) 


M. Ambel e D. Chiesa, a cura di, Competenze culturali  per la cittadinanza,  editoriale ciid, Roma, n.1-2007, è disponibile per i soli abbonati nella sezione dossier.


 

sugli stessi argomenti

» tutti