Cari ragazzi, care ragazze,
mentre ci accingiamo a celebrare la giornata del 2 Giugno come massima espressione della democrazia in Italia, quel giorno in cui infatti tutti cittadini maggiorenni uomini e tutte le cittadine maggiorenni donne andarono a votare per esprimersi sulla forma istituzionale dello stato italiano; nel momento in cui esponenti del governo, cariche istituzionali di massimo rilievo invitano i cittadini a non andare a votare alle prossime consultazioni (a questo proposito il Presidente Mattarella si è espresso con termini molto significativi, parlando di “ democrazia a bassa intensità”); nel momento in cui siamo chiamati ad esprimerci l’8 e il 9 giugno sulla consultazione referendaria…io vi ricordo quello che dicevamo in classe qualche tempo fa.
La Costituzione all’art. 75 disciplina il Referendum Abrogativo in questo modo:
“è indetto referendum popolare per l’abrogazione totale o parziale di di leggi o di atti aventi forza di legge quando lo richiedano cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali”[...]
”hanno diritto a a partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei Deputati” (elettorato passivo alla Camera vi ricordo essere 18 anni)[...]
“la proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla consultazione la maggioranza degli aventi diretto al voto e se si è raggiunta la maggioranza dei voti espressi”.
Queste disposizioni dunque ci dicono che siete anche voi gli elettori chiamati dalla Costituzione ad esprimere e ad agire il più importante esercizio di democrazia diretta: il voto nel referendum abrogativo .
L’art. 1 ci anticipa che “la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione”.
Quante volte mi avete obiettato : “…prof. non ci fanno decidere mai nulla, non ci chiedono le nostre opinioni sulle cose che davvero sono importanti per noi (quanta verità nelle vostre osservazioni!), ma davvero noi siamo sovrani come dice la Costituzione?”. Ebbene oggi avete la vostra grande occasione di sperimentare la sovranità. Sovrani di decidere e esprimervi all’interno di una cabina elettorale , unico, vero luogo deputato alla libertà di decisione a differenza delle piattaforme social che sempre più spesso vengono usate per dibattiti e confronti a dire il vero non propriamente democratici.
All’interno della cabina elettorale il vostro voto è UGUALE ( art. 48 Cost.), vale a dire che nessuno può dire di avere un voto che pesa più del vostro, LIBERO in quanto la vostra volontà di espressione è libera da qualsiasi condizionamento , SEGRETO e dunque non siete tenuti a dar conto a nessuno se non a voi stessi delle vostre decisioni su di voi e sul vostro futuro.
Con il referendum assistiamo al più alto grado di partecipazione popolare previsto dal nostro ordinamento, il momento in cui voi giovani potete davvero agire e far sentire la vostra voce. La vostra voce sulle tematiche del lavoro sicuro, del lavoro precario, del lavoro pericoloso e non solo.
Già in passato giovani come voi si sono pronunciati su temi di grande rilevanza sociale : divorzio, aborto, centrali nucleari, finanziamento pubblico dei partiti, disciplina della caccia, privatizzazione della Rai, diritto all’acqua potabile.
Tanti sono stati i temi toccati con lo strumento del referendum indipendentemente dagli esiti raggiunti. Sappiamo infatti che potrebbero vincere i SI come potrebbero vincere i NO. Ma questo non toglie forza all’Istituto del referendum, la partecipazione è comunque garantita.
Ciò che non sembra essere garantito tuttavia è la validità del referendum stesso se non si raggiunge il quorum costitutivo della metà più uno degli aventi diritto al voto, come ci dice il 4^ comma dell’art. 75 Cost.
Di qui l’importanza della partecipazione e dell’affluenza alle urne. Se il quorum dei partecipanti non si raggiunge tutte le operazioni risulteranno invalide e dunque inutili.
Mi avete fatto rilevare più volte che il quesito referendario è di difficile comprensione e, mi avete confessato, che più di una volta avete dovuto spiegare ai vostri nonni cosa significa votare SI e cosa significa votare NO.
Lo sappiamo bene ora : se si risponde SI la legge (o parte di essa) viene cancellata , se si risponde NO la legge o gli articoli in oggetto rimangono.
Ma sia che vincano i SI sia che vincano i NO, quello che vince ragazzi è la partecipazione democratica.
Il vostro voto inteso allora come dovere civico , come atto di altissima responsabilità di cittadini e cittadine italiane, oltre che come prezioso strumento di lotta e partecipazione democratica.
La prof Ficocelli.